🇮🇹 Guida a Messina e provincia

Teresa
🇮🇹 Guida a Messina e provincia

Chiese

La Basilica Cattedrale protometropolitana di Santa Maria Assunta o Duomo di Messina, è chiesa madre e cattedrale dell'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. Sorge nel centro storico di Messina, prospetta con la facciata ed il campanile sull'ampia piazza del Duomo.
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L-Arloġġ Astronomiku tal-Katidral ta 'Messina
Piazza Duomo
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La Basilica Cattedrale protometropolitana di Santa Maria Assunta o Duomo di Messina, è chiesa madre e cattedrale dell'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. Sorge nel centro storico di Messina, prospetta con la facciata ed il campanile sull'ampia piazza del Duomo.
L’orologio astronomico di Messina, parte della cattedrale della città, fu costruito dalla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933. È integrato nel campanile della chiesa (ricostruito all'inizio del secolo dopo il terremoto), di cui costituisce l'elemento più caratteristico.
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L-Arloġġ Astronomiku tal-Katidral ta 'Messina
Piazza Duomo
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L’orologio astronomico di Messina, parte della cattedrale della città, fu costruito dalla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933. È integrato nel campanile della chiesa (ricostruito all'inizio del secolo dopo il terremoto), di cui costituisce l'elemento più caratteristico.
Questo magnifico edificio religioso neobarocco è un luogo molto importante per la città di Messina, poiché al suo interno sono conservati i resti di 1.288 concittadini caduti durante la seconda guerra mondiale. Oltre a visitare la Chiesa Superiore ed Inferiore al suo interno, vi consigliamo di soffermarvi sull’incredibile vista sul panorama del porto naturale e su parte della città di Messina.
Sacrario Cristo Re
Sacrario Cristo Re
Questo magnifico edificio religioso neobarocco è un luogo molto importante per la città di Messina, poiché al suo interno sono conservati i resti di 1.288 concittadini caduti durante la seconda guerra mondiale. Oltre a visitare la Chiesa Superiore ed Inferiore al suo interno, vi consigliamo di soffermarvi sull’incredibile vista sul panorama del porto naturale e su parte della città di Messina.
Questa chiesa è caratteristica per il suo posizionamento, sopravvissuta al terremoto del 1908, si trova a un livello inferiore rispetto al resto della città.
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Chiesa Santissima Annunziata dei Catalani
111 Via G. Garibaldi
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Questa chiesa è caratteristica per il suo posizionamento, sopravvissuta al terremoto del 1908, si trova a un livello inferiore rispetto al resto della città.
Uno dei più begli esempi di arte gotica nel Mediterraneo.
Chiesa di Santa Maria Alemanna
48 Via Santa Maria Alemanna
Uno dei più begli esempi di arte gotica nel Mediterraneo.
Luogo di culto, affascinante per la sua posizione vista mare e solitaria.
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Sanctuary of the Madonna of Dinnammare
Località Dinnammare
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Luogo di culto, affascinante per la sua posizione vista mare e solitaria.
Imperdibile la visita alla Madonna Nera di Tindari.
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Basilika Santwarju Marija SS. tal-Tindari
12 Via Monsignor Pullano
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Imperdibile la visita alla Madonna Nera di Tindari.

Monumenti

Qui potrete vedere, nel periodo di Ferragosto, Mata e Grifone. I giganti della leggenda messinese.
Comune di Messina - Palazzo Zanca
110 Via San Camillo
Qui potrete vedere, nel periodo di Ferragosto, Mata e Grifone. I giganti della leggenda messinese.
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Villa Romana Terme Vigliatore Messina
262 SS113
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Di autore sconosciuto, questo palazzo settecentesco è tra i pochissimi edifici scampati al terremoto del 1908. Inoltre, è anche l’unico esempio rimasto di palazzo signorile abitato un tempo dalla classe aristocratica della città.
Palazzo Calapaj-d'Alcontres
Di autore sconosciuto, questo palazzo settecentesco è tra i pochissimi edifici scampati al terremoto del 1908. Inoltre, è anche l’unico esempio rimasto di palazzo signorile abitato un tempo dalla classe aristocratica della città.
La seconda fontana realizzata a Messina da Giovanni Angelo Montorsoli (scultore molto vicino a Michelangelo), dopo quella di Orione di Piazza Duomo.
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Il-Funtana ta 'Nettuno
Via G. Garibaldi
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La seconda fontana realizzata a Messina da Giovanni Angelo Montorsoli (scultore molto vicino a Michelangelo), dopo quella di Orione di Piazza Duomo.
“La più bella fontana del Cinquecento europeo”, è stata definita dallo storico d'arte Bernard Berenson, ed infatti è un'opera di una bellezza non comune, di grande significato e di forte impatto emozionale.
Fontana di Orione
“La più bella fontana del Cinquecento europeo”, è stata definita dallo storico d'arte Bernard Berenson, ed infatti è un'opera di una bellezza non comune, di grande significato e di forte impatto emozionale.
Famoso in tutto il mondo, un edificio suggestivo in una posizione spettacolare.
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Teatru Antik ta 'Taormina
1 Via del Teatro Greco
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Famoso in tutto il mondo, un edificio suggestivo in una posizione spettacolare.
Porta il nome di un eremita dedito al silenzio e alla preghiera ma ha un’origine che rievoca scenari di guerra e di devastazione. Il Forte San Jachiddu è solo una delle circa venti costruzioni che si affacciano sullo Stretto di Messina, ideate per sorvegliare e colpire il nemico in uno dei luoghi strategici del Mediterraneo. Moderno Scilla e Cariddi che non avrebbe dato tregua all’avversario, è oggi luogo che parla una lingua diversa, un’oasi di infinita pace e bellezza.
Fort San Jachiddu Ecological Park
Via San Jachiddu
Porta il nome di un eremita dedito al silenzio e alla preghiera ma ha un’origine che rievoca scenari di guerra e di devastazione. Il Forte San Jachiddu è solo una delle circa venti costruzioni che si affacciano sullo Stretto di Messina, ideate per sorvegliare e colpire il nemico in uno dei luoghi strategici del Mediterraneo. Moderno Scilla e Cariddi che non avrebbe dato tregua all’avversario, è oggi luogo che parla una lingua diversa, un’oasi di infinita pace e bellezza.
66 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Il-Kastell ta 'Milazzo
Salita Castello
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Musei

Il forte è molto suggestivo dall’esterno, visitabile solo in alcuni specifici giorni. Verificare online quando è aperto al pubblico se oltre a vederne l’esterno siete interessati anche alla visita interna.
Forte Cavalli - Parco MUSEO
SP39
Il forte è molto suggestivo dall’esterno, visitabile solo in alcuni specifici giorni. Verificare online quando è aperto al pubblico se oltre a vederne l’esterno siete interessati anche alla visita interna.
L’itinerario museale segue un ordine cronologico le differenti epoche artistiche: Medioevo Rinascimento Manierismo Seicento Settecento Ottocento. Qui potrete scoprire alcune opere di: Antonello da Messina Caravaggio Annibale Carracci Mattia Preti Girolamo Alibrandi Vincenzo Catena Francesco Lauran
36 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Il-Mużew Interdixxiplinarju Reġjonali ta 'Messina (MUME)
465 Viale della Libertà
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L’itinerario museale segue un ordine cronologico le differenti epoche artistiche: Medioevo Rinascimento Manierismo Seicento Settecento Ottocento. Qui potrete scoprire alcune opere di: Antonello da Messina Caravaggio Annibale Carracci Mattia Preti Girolamo Alibrandi Vincenzo Catena Francesco Lauran
Un luogo suggestivo, ricco di installazioni all’aperto.
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Fiumara d'Arte
SP176
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Un luogo suggestivo, ricco di installazioni all’aperto.
Museo del Grano di San Filippo Superiore

Dove e cosa mangiare

Assolutamente da provare la focaccia messinese. Che gusto? Sicuramente tradizionale e alla norma!
Cannata - La Boutique del Pane
83 Via XXVII Luglio
Assolutamente da provare la focaccia messinese. Che gusto? Sicuramente tradizionale e alla norma!
Granite buonissime!
Bar Milano
1 Via Roccamotore
Granite buonissime!
Gelati e granite fantastici, non potete non assaggiare il gusto pistacchio!
Bar De Luca
208 Via Nazionale
Gelati e granite fantastici, non potete non assaggiare il gusto pistacchio!
Qui potrete cenare vista mare a prezzi onesti, buonissime le braciole di pesce spada!
Ristorante La Vela
Qui potrete cenare vista mare a prezzi onesti, buonissime le braciole di pesce spada!
Se avete voglia di un buon sushi alla carta o semplicemente di un cocktail dopo cena per una serata romantica e rilassante questo locale è perfetto per voi.
9 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Grecale
124 Via Canalone
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Se avete voglia di un buon sushi alla carta o semplicemente di un cocktail dopo cena per una serata romantica e rilassante questo locale è perfetto per voi.
Per una pizza squisita in un caratteristico borgo questo è il posto adatto
Albergo Ristorante Le Giare
17 Via Santa Caterina
Per una pizza squisita in un caratteristico borgo questo è il posto adatto
Assolutamente da provare qui la pizza alla norma!
10 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
La Napoletana
Piazza Varò
10 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Assolutamente da provare qui la pizza alla norma!
Qui è quasi tutto fritto, come da tradizione, troverete i migliori Arancini e Pidoni della città, sbizzarritevi!
Rosticceria Famulari
143 Via Cesare Battisti
Qui è quasi tutto fritto, come da tradizione, troverete i migliori Arancini e Pidoni della città, sbizzarritevi!
Specialisti dei Pidoni, cibo street food tipico messinese
Portella Castanea - bivio Salice
Specialisti dei Pidoni, cibo street food tipico messinese
Ideale per colazioni
Miscela d'Oro - Sicilia 1946
5 Piazza Cairoli
Ideale per colazioni
Ritrovo Narciso
51 Piazza S. Caterina Valverde
Ristorante pizzeria molto buono.
Datterino
14 Viale San Martino
Ristorante pizzeria molto buono.
Ristorante consigliato
Cantina Solferino
31 Via Solferino
Ristorante consigliato
Sushi eccellente, cocktail deliziosi. Adatto sia per una cena che per un dopocena.
10 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Kajiki
112 Via XXVII Luglio
10 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Sushi eccellente, cocktail deliziosi. Adatto sia per una cena che per un dopocena.
Ottimo bar per aperitivo o dopocena.
Capo Peloro Resort
Via Circuito
Ottimo bar per aperitivo o dopocena.
La Terrazza
57 Via Lago Grande
Bar La Ruota - Caffetteria Panini
Sunset
Strada Statale 113 Dir
Molto buono, ideale per gruppi di amici
Vecchie Mura
15 Via Consolare Pompea
Molto buono, ideale per gruppi di amici
Consigliamo di assaggiare qui la famosissima granita con brioche, non ve ne pentirete
10 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Gelateria Graniteria Eden
49 Via Atanasio Kircher
10 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Consigliamo di assaggiare qui la famosissima granita con brioche, non ve ne pentirete
Ottima la granita con brioche
Bar Noviziato
Snc Viale Italia
Ottima la granita con brioche
Bar in una bellissima posizione vista mare, tutto molto buono!
Bar Nice Recupero S.a.s. Di Recupero Viola E C.
Piazza Vittoria
Bar in una bellissima posizione vista mare, tutto molto buono!
Cannoli deliziosi
Pasticceria del Corso
173 Corso Cavour
Cannoli deliziosi
Qui cannoli e pasticceria in genere sono buonissimi
Pasticceria Lorino
65 Viale Boccetta
Qui cannoli e pasticceria in genere sono buonissimi
Molto buono sia la parte bar che la pasticceria
Pasticceria Camarda dal 1952
63 Viale Annunziata
Molto buono sia la parte bar che la pasticceria
Ideale per mangiare i cornetti fino a tarda notte
Cornetteria Sweet Temptations
119 Via XXIV Maggio
Ideale per mangiare i cornetti fino a tarda notte
Cornetti, brioche, granite e "panini di cena" (panini al burro, con sesamo da mangiare così o da farcire a piacere sia dolci che salati).
Sottosanti
32 Via Uberto Bonino
Cornetti, brioche, granite e "panini di cena" (panini al burro, con sesamo da mangiare così o da farcire a piacere sia dolci che salati).
Lido Blanco Beach Club
506 Via Consolare Pompea
Sede per l’autunno, l’inverno e la primavera. Consigliatissimo per la pizza!
L'Orso
12 Via Pasquale Calapso
Sede per l’autunno, l’inverno e la primavera. Consigliatissimo per la pizza!
Sede estiva dell’omonimo locale. Consigliatissimo per la pizza!
L'orso
Via Consolare Pompea
Sede estiva dell’omonimo locale. Consigliatissimo per la pizza!

Alla scoperta di luoghi naturali

Le Gole dell'Alcantara, dette anche Gole di Larderia, sono situate nella Valle dell'Alcantara in Sicilia dove termina la catena montuosa dei Peloritani tra i comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra. La particolarità delle gole consiste nella struttura delle pareti, create da colate di lava basaltica (povera di silicio ma ricca di ferro, magnesio e calcio). La lava si è poi raffreddata molto velocemente creando forme prismatiche pentagonali ed esagonali, che richiamano la struttura molecolare dei materiali che la costituiscono.
353 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Il-Park Botaniċi u Ġeoloġiku tal-Gole Alcantara
5 Via Nazionale
353 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Le Gole dell'Alcantara, dette anche Gole di Larderia, sono situate nella Valle dell'Alcantara in Sicilia dove termina la catena montuosa dei Peloritani tra i comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra. La particolarità delle gole consiste nella struttura delle pareti, create da colate di lava basaltica (povera di silicio ma ricca di ferro, magnesio e calcio). La lava si è poi raffreddata molto velocemente creando forme prismatiche pentagonali ed esagonali, che richiamano la struttura molecolare dei materiali che la costituiscono.
Area naturale protetta della Regione Siciliana istituita nel 2001. Occupa una superficie di 68,12 ettari e ricade sotto la gestione della Provincia di Messina. All’interno del Territorio della Riserva insistono due Borghi marinari di grande ricchezza culturale oltre che ambientale: Torre Faro e Ganzirri. La Laguna di Capo Peloro è anche sito di importanza internazionale, inserito nel Water Project dell’UNESCO del 1972, e sito di importanza nazionale riconosciuto dalla Società Botanica Italiana. All’interno della riserva naturale vivono più di 400 specie acquatiche, di cui almeno dieci endemiche.
Riserva Naturale Orientata Laguna di Capo Peloro
Via Canalone
Area naturale protetta della Regione Siciliana istituita nel 2001. Occupa una superficie di 68,12 ettari e ricade sotto la gestione della Provincia di Messina. All’interno del Territorio della Riserva insistono due Borghi marinari di grande ricchezza culturale oltre che ambientale: Torre Faro e Ganzirri. La Laguna di Capo Peloro è anche sito di importanza internazionale, inserito nel Water Project dell’UNESCO del 1972, e sito di importanza nazionale riconosciuto dalla Società Botanica Italiana. All’interno della riserva naturale vivono più di 400 specie acquatiche, di cui almeno dieci endemiche.
Arrivare al sentiero che porta alla cascata è abbastanza semplice. Dalla tangenziale di Messina, bisogna imboccare l’uscita di “San Filippo – stadio”, girare a destra dopo il rifornimento ENI e seguire le indicazioni per il “villaggio” di Santa Lucia, poi per San Filippo Inferiore e infine per San Filippo Superiore. Cercate di percorrere la strada che costeggia la riva destra del fiume e non quella sinistra, che sembra colpita da un bombardamento. Arrivati alla fine del villaggio, continuate proseguendo lungo la strada parallela al fiume per un paio di chilometri. La strada è un po’ malridotta ma è percorribile in automobile senza troppe difficoltà fino all’inizio del percorso. Prima dell’inizio di una strada privata (nel mosaico delle foto abbiamo inserito un’immagine del punto esatto) occorre lasciare il percorso asfaltato e avviarsi per il sentiero che costeggia il torrente San Filippo, lungo il cui corso sorgono dei vecchi mulini ad acqua, attivi fino agli anni ’50 e ormai abbandonati. Visto che il Torrente San Filippo è sostanzialmente una fiumara, il flusso dell’acqua, sia nell’alveo del fiume che nella cascata, può variare molto durante l’anno. Nei periodi in cui i fiumi sono più pieni la cascata ne guadagna in spettacolarità, ma il percorso per raggiungerla si complica, poiché è necessario guadare il fiume più volte. La cascata è abbastanza vicina, a poco più di un chilometro di distanza dalla strada asfaltata, quindi se volete fermarvi qui senza esplorare il resto della valle, non c’è bisogno di molto fiato, ma il sentiero presenta comunque qualche difficoltà. Infatti non c’è un percorso attrezzato ma una traccia appena accennata, in cui bisogna spesso scavalcare l’acqua con un bel salto. E’ necessario attrezzarsi con scarpe adatte, magari un bel bastone da montagna per aiutarsi nei passaggi più complicati e – per ogni evenienza – un ricambio asciutto se qualche salto risultasse più corto del necessario. Il punto più difficoltoso è quello che porta proprio alla base della cascata, ma un’anima caritatevole ha piantato un bel chiodo da roccia a cui è fissata una corda con cui aiutarsi a salire. Sotto la cascata c’è uno spazio abbastanza largo e comodo per riposarsi e godersi lo spettacolo. Gli appassionati di scalate e free climbing potranno divertirsi con alcune pareti apparentemente non troppo impegnative.
Cascata di San Filippo Superiore
Arrivare al sentiero che porta alla cascata è abbastanza semplice. Dalla tangenziale di Messina, bisogna imboccare l’uscita di “San Filippo – stadio”, girare a destra dopo il rifornimento ENI e seguire le indicazioni per il “villaggio” di Santa Lucia, poi per San Filippo Inferiore e infine per San Filippo Superiore. Cercate di percorrere la strada che costeggia la riva destra del fiume e non quella sinistra, che sembra colpita da un bombardamento. Arrivati alla fine del villaggio, continuate proseguendo lungo la strada parallela al fiume per un paio di chilometri. La strada è un po’ malridotta ma è percorribile in automobile senza troppe difficoltà fino all’inizio del percorso. Prima dell’inizio di una strada privata (nel mosaico delle foto abbiamo inserito un’immagine del punto esatto) occorre lasciare il percorso asfaltato e avviarsi per il sentiero che costeggia il torrente San Filippo, lungo il cui corso sorgono dei vecchi mulini ad acqua, attivi fino agli anni ’50 e ormai abbandonati. Visto che il Torrente San Filippo è sostanzialmente una fiumara, il flusso dell’acqua, sia nell’alveo del fiume che nella cascata, può variare molto durante l’anno. Nei periodi in cui i fiumi sono più pieni la cascata ne guadagna in spettacolarità, ma il percorso per raggiungerla si complica, poiché è necessario guadare il fiume più volte. La cascata è abbastanza vicina, a poco più di un chilometro di distanza dalla strada asfaltata, quindi se volete fermarvi qui senza esplorare il resto della valle, non c’è bisogno di molto fiato, ma il sentiero presenta comunque qualche difficoltà. Infatti non c’è un percorso attrezzato ma una traccia appena accennata, in cui bisogna spesso scavalcare l’acqua con un bel salto. E’ necessario attrezzarsi con scarpe adatte, magari un bel bastone da montagna per aiutarsi nei passaggi più complicati e – per ogni evenienza – un ricambio asciutto se qualche salto risultasse più corto del necessario. Il punto più difficoltoso è quello che porta proprio alla base della cascata, ma un’anima caritatevole ha piantato un bel chiodo da roccia a cui è fissata una corda con cui aiutarsi a salire. Sotto la cascata c’è uno spazio abbastanza largo e comodo per riposarsi e godersi lo spettacolo. Gli appassionati di scalate e free climbing potranno divertirsi con alcune pareti apparentemente non troppo impegnative.
Parco naturale con vista suggestiva, ideale per una pranzo al sacco o una giornata con la famiglia o gli amici immersi nella natura.
Parco Ecologico San Jachiddu
Parco naturale con vista suggestiva, ideale per una pranzo al sacco o una giornata con la famiglia o gli amici immersi nella natura.
È un bosco secolare di altissimo valore ecologico, naturalistico, faunistico e ambientale ed è uno dei boschi più antichi della Sicilia. Geomorfologicamente vanta un’eccezionale diversità ambientale passando da sedimenti argillosi a rocce calcaree. Diversi costoni e dislivelli punteggiano il bosco di alture come Pizzo Castelluzzo, Serra Castagna, Pizzo Daniele e Pizzo Galera. Malabotta è un ecosistema composto di piante di età pluricentenaria, tra cui i “Patriarchi del Bosco” querce secolari con fusti di oltre due metri di diametro. Inoltre la vegetazione è composta anche da cerri, faggi, castagni, agrifoglio, leccio e diverse altre specie. Il sottobosco passa da ambienti umidi, alla prateria letteralmente ricoperta nel periodo primaverile dalla Peonia Selvatica (Paeonia officinalis), ad ambienti più secchi e rupestri, dove crescono il biancospino, la rosa selvatica, lo sparzio spinoso e altre specie arbustive.
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Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta. Rocche D'Argimusco.
contrada Argimusco
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È un bosco secolare di altissimo valore ecologico, naturalistico, faunistico e ambientale ed è uno dei boschi più antichi della Sicilia. Geomorfologicamente vanta un’eccezionale diversità ambientale passando da sedimenti argillosi a rocce calcaree. Diversi costoni e dislivelli punteggiano il bosco di alture come Pizzo Castelluzzo, Serra Castagna, Pizzo Daniele e Pizzo Galera. Malabotta è un ecosistema composto di piante di età pluricentenaria, tra cui i “Patriarchi del Bosco” querce secolari con fusti di oltre due metri di diametro. Inoltre la vegetazione è composta anche da cerri, faggi, castagni, agrifoglio, leccio e diverse altre specie. Il sottobosco passa da ambienti umidi, alla prateria letteralmente ricoperta nel periodo primaverile dalla Peonia Selvatica (Paeonia officinalis), ad ambienti più secchi e rupestri, dove crescono il biancospino, la rosa selvatica, lo sparzio spinoso e altre specie arbustive.
Situata sotto al santuario di Tindari, è una straordinaria riserva naturale che merita d'essere scoperta.
60 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Riżerva tal-Lhud ta 'Marinello
60 il-persuni tal-post jissuġġerixxu
Situata sotto al santuario di Tindari, è una straordinaria riserva naturale che merita d'essere scoperta.
Cosa fare e cosa visitare: Rocche del Crasto. Si trova tra i comuni di Alcara Li Fusi e San Marco d’Alunzio. È un massiccio roccioso sui cui fianchi nidificano grifone e aquila reale. Cascata del Catafurco. Uno dei punti più belli del Parco dei Nebrodi. È un salto di circa trenta metri del torrente San Basilio. Le acque della cascata risalgono nella cosiddetta Marmitta dei giganti, una cavità naturale scavata nella roccia dove è possibile fare il bagno. Cascate di Mistretta. In totale, i salti d’acqua sono sette. Il più grande di questi è la Cascata Pietrebianche, alta più di trenta metri. Bosco della Tassita. Cinquanta ettari di area boschiva che si trovano nel territorio del comune di Caronia. Il bosco è famoso per la presenza di antichi Taxus baccata. Monte Soro. È la vetta più alta dell’intero Parco dei Nebrodi. Una volta arrivati in cima, godrete di una vista impareggiabile: vedrete le Eolie, la Serra del re, i monti Peloritani, l’Etna, i monti Erei, le Madonie. Lago Biviere. Nel territorio del comune di Cesarò. È un grande specchio d’acqua circondato da faggete. Il lago di Biviere è l’habitat di numerose specie di uccelli. Lago Maulazzo. Si trova sulle pendici del monte Soro. È un lago artificiale realizzato intorno agli anni ’80 dalla Forestale. Percorsi I principali itinerari per visitare il Parco dei Nebrodi sono tre: 1. DORSALE DEI NEBRODI Percorso diviso in tre tappe. Prima tappa: da Serro Merio a Portella dell’Obolo, 21 chilometri da percorrere in sei ore. Seconda tappa: da Portella dell’Obolo a Rifugio Miraglia e Portella Femmina Morta, 24 chilometri da percorrere in sei ore. Terza tappa: da Portella Femmina Morta a Portella Dagara, 25 chilometri da percorrere in sette ore. 2. SENTIERO DELLE SORGENTI Percorso di 18 chilometri nei territori dei comuni di Bronte e di Maniace. Da percorrere in sette-otto ore. 3. ROCCHE DEL CRASTO Qui è possibile scegliere tra altri tre itinerari. Il primo: da Portella Gazzana a sorgente Malirò. Il secondo: da contrada Lemina Bacco a San Marco d’Alunzio. Il terzo: dalla sorgente Malirò a Portella Gazzana. Attività Le principali attività che è possibile effettuare al Parco dei Nebrodi sono: trekking, canyoning, educazione ambientale, visite guidate ed escursioni. Per maggiori informazioni e per prenotare le escursioni, visitare la pagina con l’elenco dei soggetti che possono svolgere attività escursionistica al Parco dei Nebrodi. Senza dimenticare il Nebrodi adventure park, uno dei più importanti parchi avventura della Sicilia: per trascorrere una giornata immersi nella natura e divertendosi con i più piccoli. Il sito ufficiale è Nebrodiadventurepark.it.
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Parco Naturale Regionale dei Nebrodi
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Cosa fare e cosa visitare: Rocche del Crasto. Si trova tra i comuni di Alcara Li Fusi e San Marco d’Alunzio. È un massiccio roccioso sui cui fianchi nidificano grifone e aquila reale. Cascata del Catafurco. Uno dei punti più belli del Parco dei Nebrodi. È un salto di circa trenta metri del torrente San Basilio. Le acque della cascata risalgono nella cosiddetta Marmitta dei giganti, una cavità naturale scavata nella roccia dove è possibile fare il bagno. Cascate di Mistretta. In totale, i salti d’acqua sono sette. Il più grande di questi è la Cascata Pietrebianche, alta più di trenta metri. Bosco della Tassita. Cinquanta ettari di area boschiva che si trovano nel territorio del comune di Caronia. Il bosco è famoso per la presenza di antichi Taxus baccata. Monte Soro. È la vetta più alta dell’intero Parco dei Nebrodi. Una volta arrivati in cima, godrete di una vista impareggiabile: vedrete le Eolie, la Serra del re, i monti Peloritani, l’Etna, i monti Erei, le Madonie. Lago Biviere. Nel territorio del comune di Cesarò. È un grande specchio d’acqua circondato da faggete. Il lago di Biviere è l’habitat di numerose specie di uccelli. Lago Maulazzo. Si trova sulle pendici del monte Soro. È un lago artificiale realizzato intorno agli anni ’80 dalla Forestale. Percorsi I principali itinerari per visitare il Parco dei Nebrodi sono tre: 1. DORSALE DEI NEBRODI Percorso diviso in tre tappe. Prima tappa: da Serro Merio a Portella dell’Obolo, 21 chilometri da percorrere in sei ore. Seconda tappa: da Portella dell’Obolo a Rifugio Miraglia e Portella Femmina Morta, 24 chilometri da percorrere in sei ore. Terza tappa: da Portella Femmina Morta a Portella Dagara, 25 chilometri da percorrere in sette ore. 2. SENTIERO DELLE SORGENTI Percorso di 18 chilometri nei territori dei comuni di Bronte e di Maniace. Da percorrere in sette-otto ore. 3. ROCCHE DEL CRASTO Qui è possibile scegliere tra altri tre itinerari. Il primo: da Portella Gazzana a sorgente Malirò. Il secondo: da contrada Lemina Bacco a San Marco d’Alunzio. Il terzo: dalla sorgente Malirò a Portella Gazzana. Attività Le principali attività che è possibile effettuare al Parco dei Nebrodi sono: trekking, canyoning, educazione ambientale, visite guidate ed escursioni. Per maggiori informazioni e per prenotare le escursioni, visitare la pagina con l’elenco dei soggetti che possono svolgere attività escursionistica al Parco dei Nebrodi. Senza dimenticare il Nebrodi adventure park, uno dei più importanti parchi avventura della Sicilia: per trascorrere una giornata immersi nella natura e divertendosi con i più piccoli. Il sito ufficiale è Nebrodiadventurepark.it.
I Colli San Rizzo sono delle ridenti colline che si innalzano dolcemente dal mare e che dominano la città di Messina. Fanno parte della catena montuosa dei Peloritani e sono collocati nella loro porzione orientale. I rilievi risultano alti mediamente tra gli 800 ed i 1000 metri, fino ad arrivare ai 1130 metri della vetta di Dinnammare. Dal belvedere antistante al Santuario dedicato all’omonima Madonna si gode di una meravigliosa vista che spazia da Capo Peloro sino alla provincia di Catania, ma soprattutto su Messina con il suo caratteristico porto a forma di falce e sullo Stretto. Affacciandosi dal lato opposto invece si possono scorgere le Isole Eolie, il santuario di Tindari, il promontorio di Milazzo e verso Sud la cima dell’Etna. Poco lontano dal centro cittadino è quindi possibile trovarsi in un oasi di verde ed aria pura dove trascorrere delle giornate immersi nella rigogliosa natura, per una scampagnata o anche soltanto per una passeggiata in mezzo ai boschi. Diverse sono le aree attrezzate dove poter sostare, una su tutte è quella di Musolino sulla strada che conduce al Santuario di Dinnammare.
Colli San Rizzo Hiking Experiences
I Colli San Rizzo sono delle ridenti colline che si innalzano dolcemente dal mare e che dominano la città di Messina. Fanno parte della catena montuosa dei Peloritani e sono collocati nella loro porzione orientale. I rilievi risultano alti mediamente tra gli 800 ed i 1000 metri, fino ad arrivare ai 1130 metri della vetta di Dinnammare. Dal belvedere antistante al Santuario dedicato all’omonima Madonna si gode di una meravigliosa vista che spazia da Capo Peloro sino alla provincia di Catania, ma soprattutto su Messina con il suo caratteristico porto a forma di falce e sullo Stretto. Affacciandosi dal lato opposto invece si possono scorgere le Isole Eolie, il santuario di Tindari, il promontorio di Milazzo e verso Sud la cima dell’Etna. Poco lontano dal centro cittadino è quindi possibile trovarsi in un oasi di verde ed aria pura dove trascorrere delle giornate immersi nella rigogliosa natura, per una scampagnata o anche soltanto per una passeggiata in mezzo ai boschi. Diverse sono le aree attrezzate dove poter sostare, una su tutte è quella di Musolino sulla strada che conduce al Santuario di Dinnammare.
L'esigua distanza dalla costa a volte, a causa della marea, si annulla, rendendola una penisola. Chiamata anche la "perla del Mediterraneo", il nome fu coniato dal barone tedesco, Wilhelm von Gloeden, che diffuse in tutto il mondo il valore artistico dell'isola. Donata nel 1806 da Ferdinando I di Borbone a Pancrazio Ciprioti, sindaco di Taormina, fu acquistata nel 1890 da Florence Trevelyan che la valorizzò costruendovi una casetta e piantumandovi rare essenze pregiate. Vi piantò specie non autoctone e arbusti rari. L'isola andò poi in eredità all'avv. Cesare Acrosso, nipote di Salvatore Cacciola, marito di Florence Trevelyan. Nel 1954 fu acquistata per 38.000 ₤ dai fratelli Leone ed Emilio Bosurgi, che vi realizzarono un villaggio con 12 residenze autonome ed una minuscola piscina camuffata fra rocce e piantagioni, al fine di allietare ed ospitare i loro amici imprenditori e banchieri. La famiglia Bosurgi era proprietaria della Sanderson, storica azienda messinese di trasformazione degli agrumi. Il fallimento di questa nel 1982, aprì la strada alla vendita per asta giudiziaria dei beni di famiglia che garantivano i debiti della società con fideiussioni. Tra questi beni vi era anche l'isola Bella con la sua villa. Una prima asta fu dunque fissata per il 17 ottobre 1984 con una base di cinque miliardi e mezzo di Lire e rilancio minimo di cento milioni, ma andò deserta. Intanto le istituzioni si mossero per tutelare l'isolotto. L'8 ottobre 1984 la Regione Siciliana, su sollecitazione del Comune di Taormina, l'Assessorato regionale dei beni culturali dichiarò l'isola Bella un monumento d'interesse storico artistico di particolare pregio in quanto «esempio isolato di unicum come valore naturalistico, storico e culturale», sottoponendola a vincoli di tutela. Il decreto considerava l'isola come un «monumento naturale». Una nuova asta il 6 marzo 1985, nonostante la base fosse stata ribassata del 20%, non vide presentarsi nessun compratore. Nel 1990 l'isola fu infine acquistata dall'Assessorato dei beni culturali della Regione Siciliana. Nel 1998 fu istituita riserva naturale, gestita dal WWF, poi dalla Provincia di Messina e di recente passata in gestione al CUTGANA, centro di tutela ambientale dell'Università di Catania. Con l'istituzione nel 2010 dei Parchi Archeologici, la gestione, la fruizione, la tutela e la valorizzazione dell'Isolabella sono attualmente di competenza del Parco Archeologico di Naxos.
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Isola Bella
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L'esigua distanza dalla costa a volte, a causa della marea, si annulla, rendendola una penisola. Chiamata anche la "perla del Mediterraneo", il nome fu coniato dal barone tedesco, Wilhelm von Gloeden, che diffuse in tutto il mondo il valore artistico dell'isola. Donata nel 1806 da Ferdinando I di Borbone a Pancrazio Ciprioti, sindaco di Taormina, fu acquistata nel 1890 da Florence Trevelyan che la valorizzò costruendovi una casetta e piantumandovi rare essenze pregiate. Vi piantò specie non autoctone e arbusti rari. L'isola andò poi in eredità all'avv. Cesare Acrosso, nipote di Salvatore Cacciola, marito di Florence Trevelyan. Nel 1954 fu acquistata per 38.000 ₤ dai fratelli Leone ed Emilio Bosurgi, che vi realizzarono un villaggio con 12 residenze autonome ed una minuscola piscina camuffata fra rocce e piantagioni, al fine di allietare ed ospitare i loro amici imprenditori e banchieri. La famiglia Bosurgi era proprietaria della Sanderson, storica azienda messinese di trasformazione degli agrumi. Il fallimento di questa nel 1982, aprì la strada alla vendita per asta giudiziaria dei beni di famiglia che garantivano i debiti della società con fideiussioni. Tra questi beni vi era anche l'isola Bella con la sua villa. Una prima asta fu dunque fissata per il 17 ottobre 1984 con una base di cinque miliardi e mezzo di Lire e rilancio minimo di cento milioni, ma andò deserta. Intanto le istituzioni si mossero per tutelare l'isolotto. L'8 ottobre 1984 la Regione Siciliana, su sollecitazione del Comune di Taormina, l'Assessorato regionale dei beni culturali dichiarò l'isola Bella un monumento d'interesse storico artistico di particolare pregio in quanto «esempio isolato di unicum come valore naturalistico, storico e culturale», sottoponendola a vincoli di tutela. Il decreto considerava l'isola come un «monumento naturale». Una nuova asta il 6 marzo 1985, nonostante la base fosse stata ribassata del 20%, non vide presentarsi nessun compratore. Nel 1990 l'isola fu infine acquistata dall'Assessorato dei beni culturali della Regione Siciliana. Nel 1998 fu istituita riserva naturale, gestita dal WWF, poi dalla Provincia di Messina e di recente passata in gestione al CUTGANA, centro di tutela ambientale dell'Università di Catania. Con l'istituzione nel 2010 dei Parchi Archeologici, la gestione, la fruizione, la tutela e la valorizzazione dell'Isolabella sono attualmente di competenza del Parco Archeologico di Naxos.
Situato nel centro cittadino, questo posto offre l’opportunità di fare un tuffo nel verde e ammirare diverse specie di piante e alberi. È ben tenuto, molto curato e chi vi appresta il sevizio in loco è davvero gentile.
University Botanical Garden
1 Viale Principe Umberto
Situato nel centro cittadino, questo posto offre l’opportunità di fare un tuffo nel verde e ammirare diverse specie di piante e alberi. È ben tenuto, molto curato e chi vi appresta il sevizio in loco è davvero gentile.

Passeggiate e sentieri

Collocato a circa 1 km dal quadrivio delle Quattro Strade (Portella Rizzo) e si snoda per circa 1000 mt. Il percorso, di facile percorrenza e con una ridotta escursione altimetrica, é adatto a tutti. Prende il via dal Forte Puntal Ferraro e, attraversando diversi ambienti forestali, arriva alla strada per Camaro, nelle vicinanze dell'ex colonia “Principe di Piemonte” e dell'area attrezzata sottostante la chiesa della Madonnuzza. Il sentiero é stato ideato per avvicinare il visitatore, in particolare i bambini, alle tematiche del bosco e al suo rispetto attraverso la conoscenza. I cartelli illustrativi, uno per ogni lettera dell'alfabeto, sono rappresentativi delle specie animali o vegetali presenti in loco. Di fronte all'ingresso del sentiero Abc é collocata l'area daini, realizzata dal Demanio Forestale, che ospita una comunitá di circa 70 daini ed é situata a ridosso del Forte Ferraro, uno dei forti realizzati in epoca umbertina. Fonte Trame siciliane.
Sentiero dell'ABC
Collocato a circa 1 km dal quadrivio delle Quattro Strade (Portella Rizzo) e si snoda per circa 1000 mt. Il percorso, di facile percorrenza e con una ridotta escursione altimetrica, é adatto a tutti. Prende il via dal Forte Puntal Ferraro e, attraversando diversi ambienti forestali, arriva alla strada per Camaro, nelle vicinanze dell'ex colonia “Principe di Piemonte” e dell'area attrezzata sottostante la chiesa della Madonnuzza. Il sentiero é stato ideato per avvicinare il visitatore, in particolare i bambini, alle tematiche del bosco e al suo rispetto attraverso la conoscenza. I cartelli illustrativi, uno per ogni lettera dell'alfabeto, sono rappresentativi delle specie animali o vegetali presenti in loco. Di fronte all'ingresso del sentiero Abc é collocata l'area daini, realizzata dal Demanio Forestale, che ospita una comunitá di circa 70 daini ed é situata a ridosso del Forte Ferraro, uno dei forti realizzati in epoca umbertina. Fonte Trame siciliane.
“Quant è bella Missina chi javi villaggi a muzzu, Cumia è lu jaddruzzu chi supra a tutti stà”. Sono i versi di un’antica filastrocca popolare che rendono perfettamente l’idea della posizione dei villaggi di Cumia: un balcone naturale sullo Stretto e sulla città di Messina.
Sentiero Via Mariae
Strada agricola Cumia Superiore
“Quant è bella Missina chi javi villaggi a muzzu, Cumia è lu jaddruzzu chi supra a tutti stà”. Sono i versi di un’antica filastrocca popolare che rendono perfettamente l’idea della posizione dei villaggi di Cumia: un balcone naturale sullo Stretto e sulla città di Messina.
Lungo circa 2,430 Km, è compreso nel Demanio Forestale di Saponara, ha inizio da Portella Croce Cumia, sulla strada per Dinnammare, appena superato il cancello del vivaio Ziriò, da cui prende il nome ed attraversa diversi ambienti forestali. Il manto arboreo, che compone la copertura forestale dell'area, è caratterizzato dalla dominanza del Pino marittimo e del Castagno governato a ceduo. Sono presenti, anche se in minor misura, il pino domestico, Pino d'Aleppo, Pino nero, Douglas (Pseudotsuga menziesii) e Robinia, localizzata nella rete impluviale. IL sottobosco è caratterizzato da piante di sambuco, rovi e felci. Le aree ricoperte da macchia mediterranea sono rappresentate da erica (Erica arborea), ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), Ginestra di Spagna (Spartium junceum) Cisto (Cistus salvifolius) e giovani esemplari di Leccio (Quercus ilex), Roverella (Quercus pubescens) e Frassino maggiore (Fraxinus excelsior). A metà percorso il sentiero si affaccia sulla costa tirrenica e sulla catena dei Peloritani, offrendo un panorama che va da Monte Scuderi , passando dall'Etna, Rocca Novara, al golfo di Milazzo fino ad arrivare alle Isole Eolie. Durante la stagione primaverile ed in autunno è possibile ammirare la straordinaria e uniforme fioritura del ciclamino, che copre la superficie del suolo come un mantello rosato. Le testimonianze storiche legate alla montagna sono date da un edificio, ormai rudere, adibito durante l'ultimo conflitto mondiale a polveriera e da cunicoli usati come rifugi. In mezzo al bosco sono presenti le fosse dove veniva accumulata e conservata la neve da utilizzare come ghiaccio nel periodo estivo. Nel luogo, da oltre 50 anni, l'Amministrazione Forestale gestisce l'unico vivaio forestale della provincia di Messina, importante serbatoio di piante utilizzate per rimboschire i terreni demaniali. Il sentiero, il cui percorso si chiude ad anello, offre ai visitatori numerosi punti di osservazione del paesaggio boschivo. Ogni punto di osservazione è segnalato dalla presenza di cartelli che, oltre a riportare il nome della specie, la classificazione e le caratteristiche che ne permettono il riconoscimento, forniscono dettagliate descrizioni e curiosità.
Punto Panoramico - Sentiero guidato Ziriò
Lungo circa 2,430 Km, è compreso nel Demanio Forestale di Saponara, ha inizio da Portella Croce Cumia, sulla strada per Dinnammare, appena superato il cancello del vivaio Ziriò, da cui prende il nome ed attraversa diversi ambienti forestali. Il manto arboreo, che compone la copertura forestale dell'area, è caratterizzato dalla dominanza del Pino marittimo e del Castagno governato a ceduo. Sono presenti, anche se in minor misura, il pino domestico, Pino d'Aleppo, Pino nero, Douglas (Pseudotsuga menziesii) e Robinia, localizzata nella rete impluviale. IL sottobosco è caratterizzato da piante di sambuco, rovi e felci. Le aree ricoperte da macchia mediterranea sono rappresentate da erica (Erica arborea), ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), Ginestra di Spagna (Spartium junceum) Cisto (Cistus salvifolius) e giovani esemplari di Leccio (Quercus ilex), Roverella (Quercus pubescens) e Frassino maggiore (Fraxinus excelsior). A metà percorso il sentiero si affaccia sulla costa tirrenica e sulla catena dei Peloritani, offrendo un panorama che va da Monte Scuderi , passando dall'Etna, Rocca Novara, al golfo di Milazzo fino ad arrivare alle Isole Eolie. Durante la stagione primaverile ed in autunno è possibile ammirare la straordinaria e uniforme fioritura del ciclamino, che copre la superficie del suolo come un mantello rosato. Le testimonianze storiche legate alla montagna sono date da un edificio, ormai rudere, adibito durante l'ultimo conflitto mondiale a polveriera e da cunicoli usati come rifugi. In mezzo al bosco sono presenti le fosse dove veniva accumulata e conservata la neve da utilizzare come ghiaccio nel periodo estivo. Nel luogo, da oltre 50 anni, l'Amministrazione Forestale gestisce l'unico vivaio forestale della provincia di Messina, importante serbatoio di piante utilizzate per rimboschire i terreni demaniali. Il sentiero, il cui percorso si chiude ad anello, offre ai visitatori numerosi punti di osservazione del paesaggio boschivo. Ogni punto di osservazione è segnalato dalla presenza di cartelli che, oltre a riportare il nome della specie, la classificazione e le caratteristiche che ne permettono il riconoscimento, forniscono dettagliate descrizioni e curiosità.

Spiagge e lidi

Lido attrezzato completo di: bar, ristorante, pizzeria, piscina, campo da beach volley.
Lido Zahir
Strada Statale 114 Orientale Sicula
Lido dotato di: bagni, bar, ristorante, area pranzo ombreggiata.
Lido u paninaru
Lido dotato di: bagni, bar, ristorante, area pranzo ombreggiata.